Necessaria la formazione dei militari australiani per gestire i sottomarini nucleari che arriveranno in Australia entro il 2030.
Australia, Usa e Regno Unito stringono un nuovo patto per sfidare le mosse della Cina. L’alleanza del trio prevede che Camberra acquisti tre sottomarini militari dai due Paesi partner, per la sicurezza nell’Indo-Pacifico, ma la decisione ha scatenato la furia della Francia che si è vista tradita per questioni commerciali.
Stabilito l’accordo con Usa e Regno Unito, l’Australia otterrà il suo rifornimento di sottomarini militari entro il 2030, pur non avendo alcuna esperienza nella marina militare. Per poter fare ciò, Camberra si è dovuta tirare indietro dagli accordi siglati con Macron, che avrebbe dovuto fornirgli sottomarini più convenzionali di produzione francese.
Il progetto dell’Aukus
Nella giornata di ieri, Joe BIden ha chiuso il grande progetto nell’Indo-Pacifico, afiancato dal britannico Rishi Sunak e l’australiano Anthony Albanese. “Crediamo in un mondo che protegga la libertà e rispetti i diritti umani, lo stato di diritto, l’indipendenza degli Stati sovrani e l’ordine internazionale basato su regole”, ha dichiarato il presidente Usa.
Con un chiaro riferimento alla Cina, quest’ultima ha definito il progetto un “grave rischio di proliferazione nucleare” che viola i trattati internazionali. Gli Stati Uniti ritengono che, anche se al momento la minaccia maggiore sembrerebbe la Russia, anche il Paese asiatico non molto tardi potrebbe rivelarsi rischiosa per gli altri Paesi.
Anche Londra interviene, spiegando il perché di questa nuova mini-Nato precisando alcuni pericoli di sicurezza per l’Europa: “Se le calotte glaciali nell’Artico continueranno a sciogliersi, ci sono preoccupazioni che la flotta navale possa iniziare a operare alle porte dell’Europa”.
